LEZIONE 2: I SALUTI

Questa lezione verterà sui saluti (Grüße) e sulle presentazioni (Vorstellungen) in tedesco.

Nelle parole bisillabiche presenti, l'accento cade sempre sulla prima sillaba; se così non fosse, sarà segnalato.

-R GRUß, pl. GRÜßE = saluto

GRÜßEN = salutare   (VERBO REGOLARE O DEBOLE)

Da questo verbo deriva anche il vocabolo femminile :

-E BEGRÜßUNG, -EN = accoglienza, benvenuto, saluto  (l'accento è sulla Ü)

Un altro vocabolo importante da conoscere è:

-E VORSTELLUNG, pl. -EN = presentazione  (l'accento è sulla O, e ST si pronuncia SHT)

Attenzione! "Vorstellung" vuol dire anche "spettacolo".

VORSTELLEN = presentare, introdurre (VERBO REGOLARE O DEBOLE, derivato da "STELLEN") (l'accento è sulla O, e ST si pronuncia SHT)

Saluti

Saluti quando si incontra qualcuno

1) Saluti formali 

GUTEN MORGEN = buongiorno     

(-R Morgen, - = il mattino)

GUTEN TAG = buongiorno

(-R Tag, -e = il giorno)

Particolarità:

Mentre "Guten Morgen" è un saluto che si usa solo dall'alba fino a mezzogiorno, "Guten Tag" si può dire dall'alba fino al tramonto.

Letteralmente significano:

Buon mattino → Guten Morgen

Buona giornata →  Guten Tag

GUTEN ABEND = buonasera

(-R Abend, -e = la sera)

GUTE NACHT = buona notte

(-E Nacht, Nächte = la notte)

Come in italiano, anche in tedesco l'espressione "Buon pomeriggio" non si usa o si usa molto poco. Tuttavia, "pomeriggio" si dice:

-R Nachmittag, -e = il pomeriggio    (l'accento cade sulla prima A)

E letteralmente vuol dire "dopo mezzogiorno".

GRÜß GOTT = salve

In corsivo questa espressione si scrive: grüß Gott.

2) Saluti informali

HALLO = ciao, salve  (l'accento cade sulla O)

GRÜß DICH = salve a te! / Ti saluto!

3) Saluti di livello intermedio tra i formali e gli informali

WILLKOMMEN = benvenuto/a/i/e  (l'accento è sulla I)

Saluti per congedarsi da qualcuno

TSCHÜSS = ciao, arrivederci (informale)

AUF WIEDERSEHEN = arrivederci (formale) → l'accento è sul dittongo IE

Oppure:

AUF WIEDERHÖREN = arrivederci (questa espressione si usa al telefono e vorrebbe dire letteralmente "a risentirci") (l'accento è sempre sul dittongo IE)

BIS DANN = ci vediamo 

BIS SPÄTER = a più tardi

BIS NACHHER = a dopo

BIS BALD = a presto

BIS MORGEN = a domani

Come è facile intuire, "Bis" vuol dire "a, fino, fino a...". "Bis" nel senso di "due volte" si dice invece "ZUGABE", con l'accento sulla U.

Eine Zugabe geben = concedere un bis

Nelle lettere si può salutare scrivendo:

MIT FREUNDLICHEN GRÜßEN = con amichevoli saluti

(Nell'aggettivo "freundlich" l'accento cade sul dittongo EU).

O ancora:

FREUNDLICHE GRÜßE / HERZLICHE GRÜßE = cordiali saluti

(Nell'aggettivo "herzlich" l'accento cade sulla E).

Presentazioni: presentarsi e presentare

In tedesco si usa il pronome "DU" (tu) quando ci si rivolge a qualcuno che si conosce bene, mentre "SIE" (lei/loro) quando ci si rivolge ad un estraneo. "Sie", scritto SEMPRE con la lettera MAIUSCOLA, è il pronome di cortesia tedesco, ed è uguale a quando in italiano si dà del "lei" a qualcuno (o del "loro" a più persone a cui si dà del "lei", come nell'italiano arcaico). Tuttavia, mentre in italiano il "lei" vuole il verbo alla 3a persona singolare, in tedesco "Sie" vuole il verbo alla 3a persona plurale.

"Sie", pronome di cortesia, si scrive con la lettera maiuscola anche quando esprime il complemento oggetto (Sie) e il complemento di termine (Ihnen).

La ragione è per distinguerlo da un altro pronome che è "sie" con la lettera MINUSCOLA. Quest'ultimo non è il pronome di cortesia, ma vuol dire "lei, ella" (esprime quindi una 3a persona singolare) e anche "loro, essi" (esprime quindi la 3a persona plurale).

Per capire meglio quanto appena detto, si vada alla lezione 3: PRONOMI PERSONALI 1.

Per chiedere il nome si può dire quindi:

WIE HEIßT DU? / WIE HEIßEN SIE? (Wie heißen Sie?) = come ti chiami? /come si chiama (Lei)?

La forma di cortesia è stata scritta sia in stampatello che in corsivo per mostrare che "Sie" è sempre MAIUSCOLO.

Il verbo è HEIßEN chiamarsi, essere chiamato (intransitivo!)

In tedesco esiste anche un altro verbo che è RUFEN che significa "chiamare (qualcuno)". E poi c'è il verbo NENNEN che significa "dare nome, battezzare" e anche "menzionare". Tutti e tre sono verbi IRREGOLARI. La loro coniugazione sarà spiegata nelle lezioni successive.

Quindi: 

Heißen = chiamarsi

Rufen = chiamare, fare un richiamo

Nennen = dare nome, menzionare

Attenzione! Questi verbi possono avere anche diversi significati. Ad esempio: "Heißen" vuol dire anche "significare, voler dire, dirsi":

Wie heißt... ? = Come si dice/ Cosa vuol dire...?

Wie heißt das auf Deutsch? = Come si dice/ cosa vuol dire questo in tedesco?

E può essere utilizzato per dire "cioè":

Das heißt = cioè

Inoltre, per dire "chiamarsi", al posto di "heißen" può essere usato (anche se meno frequentemente) "sich nennen" che significa soprattutto "definirsi, considerarsi":

Ich nenne mich... = Mi chiamo, mi definisco...

Oltre che con questi verbi, il nome di una persona può essere chiesto con la domanda:

WIE IST DEIN NAME? / WIE IST IHR NAME? (Wie ist Ihr Name?) = qual è il tuo nome? / qual è il suo nome?

A queste domande si può rispondere:

1) ICH HEIßE... = Mi chiamo...

2) ICH BIN... = Io sono...

3) MEIN NAME IST... = Il mio nome è ...

Attenzione! In tedesco ci sono 4 termini che esprimono il nome proprio:

1) Der NAME = nome in generale

2) Der VORNAME = nome di Battesimo

3) Der FAMILIENNAME / Der NACHNAME = cognome

4) Der SPITZNAME = soprannome

"VOR + NAME" vuol dire letteralmente "nome prima" e "NACH + NAME" vuol dire "nome dopo", il che dimostra che di solito in tedesco si dice prima il nome di Battesimo (Vorname) e poi il cognome (Nachname).

Per presentare qualcuno, si usano le frasi:

DARF ICH ..... VORSTELLEN? = Posso presentare.....?

DARF ICH DIR/IHNEN ...... VORSTELLEN? (Darf ich Ihnen....vorstellen?) = Posso presentarti/Le .....?

KENNST DU/ KENNEN SIE ...... ? (Kennen Sie...?) = Conosci/ Conosce.....?

DAS IST.... = Questo/a è ....

DAS SIND... = Questi/e sono....

I verbi utilizzati sono:

Vorstellen  = presentare ( già visto sopra)

Kennen = conoscere 

KENNEN è un verbo IRREGOLARE, mentre VORSTELLEN, come già detto, è REGOLARE. Tuttavia, "VORSTELLEN" è un verbo che presenta un prefisso (VOR) e quindi si coniuga in una maniera particolare che sarà spiegata nella lezione 32: VERBI COMPOSTI.

"Darf ich..." è voce del verbo Dürfen (potere, avere il permesso di) che invece è IRREGOLARE (VERBO FORTE) ed è un VERBO MODALE (questo tipo di verbi sarà presentato nelle lezioni successive).

Dopo le presentazioni, si può rispondere:

ANGENEHM = piacere di conoscerti/La     (l'accento cade sulla A)

SEHR ERFREUT = molto lieto

ES FREUT MICH, DICH /SIE KENNENZULERNEN (Es freut mich, Sie kennenzulernen) = (mi fa) piacere di conoscerti/La

A volte si può dire solo:

FREUT MICH, DICH /SIE KENNENZULERNEN (cioè senza "ES") 

I verbi utilizzati sono:

Freuen = rallegrare  (VERBO DEBOLE O REGOLARE)

(Da cui deriva il verbo riflessivo: sich freuen = rallegrarsi)

kennenlernen = conoscere, incontrare

Quest'ultimo verbo deriva dall'unione dei verbi KENNEN (conoscere) + LERNEN (imparare). Letteralmente significa "imparare a conoscere". La sua coniugazione è molto particolare e sarà spiegata nelle lezioni successive (vai a VERBI COMPOSTI).

Questi (FREUEN e KENNENLERNEN) sono entrambi due VERBI REGOLARI (DEBOLI), perché KENNENLERNEN si coniuga come LERNEN, che è regolare. Anche l'accento cade sulla prima E di "lernen".

WIE GEHT ES DIR?/ WIE GEHT ES IHNEN (Wie geht es Ihnen) ? = come stai?/ come sta (Lei)?

Nella lingua parlata, quando ci si rivolge a qualcuno a cui si dà del "tu", si dice anche solo: WIE GEHT'S? (forma contratta di GEHT ES) che letteralmente significa "Come ti va? /Come va?"

Si risponde:

1) MIR GEHT ES SEHR GUT = sto molto bene

2) MIR GEHT ES GANZ GUT = va tutto/ proprio/ piuttosto bene

3) MIR GEHT ES GUT = sto bene

4) MIR GEHT ES ZIEMLICH GUT = sto abbastanza bene

5) MIR GEHT ES SCHLECHT = sto male

Per dire "sto così così" si può dire:

ES GEHT SO

oppure

MIR GEHT ES SO LALA 

Il verbo è "GEHEN" (andare) che è IRREGOLARE (o FORTE).

DANKE = grazie

DANKESCHÖN / DANKE SCHÖN  = grazie mille    (l'accento cade sulla A)

Queste espressioni sono sostantivi che letteralmente significano "ringraziamento":

Der DANK 

Das DANKESCHÖN

Infatti, si può dire anche:

VIELEN DANK = molte grazie

UND DIR? / UND IHNEN (Und Ihnen) ? = e a te?/ e a Lei?

Altre domande che possono essere fatte quando si conosce qualcuno sono:

1) WOHER KOMMST DU? / WOHER KOMMEN SIE? (Woher kommen Sie?)= da dove vieni? / da dove viene (Lei)?

Oppure:

WO KOMMST DU HER? / WO KOMMEN SIE HER? (Wo kommen Sie her?) → In "WOHER" l'accento cade sulla E.

ICH KOMME AUS... = vengo da...

2) WO WOHNST DU?/ WO WOHNEN SIE? (Wo wohnen Sie?) = dove abiti? /dove abita (Lei)?

ICH WOHNE IN ... = abito a...

I verbi sono:

kommen = venire  (IRREGOLARE)

wohnen = abitare  (REGOLARE)

Notare le preposizioni da cui sono sempre seguiti:

KOMMEN + AUS = venire + da

WOHNEN + IN = abitare + in/a

In alcuni casi, "KOMMEN" può essere seguito dalla preposizione "VON". La regola è:

- si usa Kommen AUS per indicare il Paese o la città d'origine, in cui si è nati

- si usa Kommen VON per indicare il Paese o la città da cui si è partiti per arrivare alla destinazione attuale

Tutto questo sarà spiegato in dettaglio nella lezione 33: AGGETTIVI DI NAZIONALITA'.

3) WIE ALT BIST DU? / WIE ALT SIND SIE? (Wie alt sind Sie?) = quanti anni hai? / quanti anni ha (Lei) ?

Letteralmente questa domanda significa: Quanto vecchio sei?

ICH BIN ...... JAHRE ALT = Io ho...... anni

Letteralmente significa: Io sono.......anni vecchio

(Si consiglia di guardare la lezione 13: I NUMERI CARDINALI).

Altre espressioni tedesche importanti da sapere sono:

BITTE = prego, per favore, ecco (si usa sia per chiedere di fare qualcosa che come risposta a "Danke")

BITTESCHÖN/ BITTE SCHÖN = prego, ecco (si usa sia per presentare qualcosa che come risposta a "Danke") (l'accento cade sulla I)

GERN GESCHEHEN = figurati, non c'è di che (in GESCHEHEN l'accento cade sull'ultima E )

GERN(E)/ SEHR GERN = volentieri/ molto volentieri

JA = sì

NEIN = no

GEWISS = certo  (l'accento cade sulla I)